martedì 3 luglio 2007

San Raffaele, lo scudetto del cuore


Basket femminile
Dopo la sofferta salvezza delle ragazze di serie A, è arrivato quasi inaspettato il tricolore per le Under 19 allenate da Diotallevi, sbaragliando una concorrenza molto agguerrita

Alla fine di ogni favola si trova sempre un insegnamento. Quello fornito dalle ragazze Under 19 del San Raffaele basket, fresche campionesse d’Italia, indica che nello sport, come nella vita, si può raggiungere qualsiasi traguardo anche partendo da sfavoriti, persino di fronte ad avversari molto più quotati e avvezzi alle vittorie. A quel punto, il gusto del successo è ancora più bello.

Ma andiamo con ordine e ripercorriamo le tappe che hanno condotto il San Raffaele, storica società di basket della capitale al trionfo: alle finali nazionali di Pomezia la squadra di coach Diotallevi era stata inserita nel girone A insieme alla Gymnasum Napoli, alla Fulgor La Spezia e alla Comense.
Dopo il primo successo abbastanza agevole contro la compagine partenopea, Cinili e compagne erano incappate in una sconfitta piuttosto netta contro la Comense. La gara successiva contro La Spezia, dunque, diventava la classica sfida da “dentro o fuori”, visto che i posti disponibili per le semifinali erano solamente due. Con una prova di assoluto carattere e di grande reattività nervosa, guidate da una chirurgica Giulia Toto (21 punti pe lei), le romane sono riuscite ad avere la meglio sulle avversarie liguri scese in campo con il dente avvelenato dopo le prime due sconfitte.
La semifinale era così raggiunta, l’obiettivo minimo centrato. I sogni di finale, in quel momento, erano legati alla sfida contro Udine, un’autentica “corazzata” della categoria.
L’inizio della semifinale si rivelava traumatico per le ragazze di Diotallevi. Udine si mostrava squadra vera e molto solida: giocava a memoria ed era dotata di un arcigna difesa sulla quale si scontravano gli attacchi romani. La prima frazione di gioco si svolgeva a senso unico: Udine dominava, il San Raffaele restava a guardare. Il risultato di metà gara non lasciava dubbi: 27 a 19 per le friulane.
è in quel preciso momento che nel cuore delle giovani capitoline scattava qualcosa di veramente immenso. Al rientro in campo la squadra appariva letteralmente trasformata: Daniela Servillo faceva la differenza con tre triple in tre momenti cruciali: la prima infatti consentiva di portare a termine la rimonta (30-30), la seconda e la terza permettevano l’allungo (41-34).
Il parziale di 21 a 7 fugava ogni dubbio e la gara prendeva una sola direzione, visto che le romane riuscivano poi a “congelare” il vantaggio, aggiudicandosi in contemporanea la sfida e la certezza di essere in finale, ad un passo da un traguardo fino a quel momento impensabile.
Tra il San Raffaele e il trionfo restava lo scoglio più arduo, quella Reyer Venezia data da tutti gli addetti ai lavori come favorita principale per il tricolore.
La prima frazione di gioco, come ampiamente preventivato alla vigilia, risultava in prevalenza di studio. L’importanza della posta in palio bloccava psicologicamente le contendenti che trovavano molta difficoltà nell’andare a canestro. Venezia, tuttavia, si mostrava squadra più compatta e riusciva ad accaparrarsi un discreto vantaggio nelle fasi iniziali del match. è ad inizio ripresa che, animate da una grande voglia di rivalsa, le romane mostravano le unghie alle avversarie mettendo a segno un recupero sensazionale e a ribaltare l’esito del match e a strappare un seccesso che valeva lo scudetto.
“I meriti di questo successo – ha commentato nei giorni successivi il coach Gabriele Diotallevi – sono da estendersi a tutto il gruppo che con grande determinazione e ottimo spirito di sacrificio, è stato in grado di creare giorno dopo giorno i presupposti per vincere questo campionato”.

Federico Boccadoro
"La Piazza"
del 30 giugno 2007

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