lunedì 21 gennaio 2008

Nidi, passi da gigante


Ponte Galeria

In un vecchio casale ristrutturato, il 22esimo asilo del Municipio Roma XV


La struttura scolastica va a coprire un’area del territorio comunale quasi completamente priva di servizi per la prima infanzia


Il Municipio Roma XV si conferma leader nel campo dei servizi per la prima infanzia. A confermare questa affermazione è la nascita di un nuovo asilo nido (il 22esimo nel territorio, il decimo solo negli ultimi tre anni), quello di Ponte Galeria, a ridosso della Nuova Fiera di Roma.
Ricavato da un vecchio casale d’epoca sulla via Portuense, il nido, che potrà ospitare fino a 69 bambini da zero a tre anni, è circondato da un bellissimo giardino con tanto verde e numerosi alberi da frutto. Al suo interno l’edificio conserva la pianta originaria, con le travi in legno tipiche delle costruzioni di campagna.
Grazie a questa nuova struttura si è compiuto un ulteriore passo in avanti per abbattere le liste d’attesa delle domande d’iscrizione presentate: ad oggi, fanno sapere dal Municipio, sono 120 i bimbi fino a tre anni ancora alla ricerca di un posto, a fronte di 1.100 domande presentate.
“Abbiamo largamente superato le soglie del protocollo di Lisbona che impone una copertura dei servizi di almeno il 33% della popolazione avente diritto – ha affermato un raggiante Gianni Paris, presidente del Municipio Roma XV – . C’è motivo di essere soddisfatti e guardare fiduciosi al futuro: questa di Ponte Galeria è una delle strutture più belle di tutta la città e sorge in un quartiere nel quale nei prossimi anni sono previsti altri interventi importanti: qui alla Piana del Sole, infatti, arriveranno presto altri servizi per la scuola, per i trasporti, per la cultura e per il tempo libero e faremo di tutto affinché gli abitanti di questa zona, un tempo considerati esterni alla città, possano sentirsi a tutti gli effetti cittadini di Roma”.
Il nuovo asilo di Ponte Galeria va a coprire un’area del territorio comunale quasi completamente priva di servizi per la prima infanzia. “Con questo che inauguriamo, la rete dei nidi pubblici a Roma raggiunge quota 185 – ha dichiarato l’assessore alle Politiche educative e scolastiche Maria Coscia – raddoppiando di fatto i posti dal 2001”.
Proprio quell’anno fu varato il Piano straordinario per gli asili nido che oggi ha raggiunto tre importanti obiettivi: l’incremento dei servizi con assoluta centralità dell’offerta pubblica, la stabilizzazione di lavoratori e i costi invariati.
“Mai come in questi anni abbiamo realizzato così tanti asili nido a Roma – ha sottolineato l’assessore comunale alle Politiche dei lavori pubblici Giancarlo D’Alessandro –. Ciò è stato possibile grazie anche al contributo di ottimi ingegneri. Quelli raggiunti sono ottimi risultati, ma non bastano: accanto ai servizi per la scuola è necessario far crescere anche i quartieri. Per quanto riguarda la zona di Piana del Sole, posso affermare che siamo vicini finalmente alla realizzazione della fermata del treno e che abbiamo intenzione a breve di recuperare la via Portuense, gravata dal traffico del Comune di Fiumicino, chiedendo alla Regione uno stanziamento per il prolungamento della complanare oltre la Fiera di Roma”.



Federico Boccadoro
La Piazza
Gennaio 2008

sabato 19 gennaio 2008

Nostalgia canaglia















Cos’è la memoria? “Ciò che fa rivivere nell’animo il passato; documento, testimonianza, ricordo”. Questa definizione del dizionario Garzanti dà un’idea ampia di cosa può essere la memoria. Un termine ormai usato frequentemente per indicare qualcosa che “conserva” informazioni. Mai come in questi ultimi tempi appare chiaro un bisogno smisurato di ricordare ciò che eravamo, ciò che facevamo e “cosa c’era” un po’ di anni fa. Magari venti anni fa. Già, gli anni ‘80, i mitici anni ‘80, quelli delle Polaroid, del cubo di Rubik, dei trasferelli, del Commodore 64, dei Duran Duran, del Subbuteo, delle gonne a palloncino, del Monclair, delle patatine con dentro la sorpresa, dei ghiaccioli a 200 lire; e ancora quelli dei telefilm americani, del Supertelegattone, di E.T. e Ghostbusters, del gioco del “Quindici”, di Carlo e Diana sposi, della Perestrojika, di Giovanni Paolo II, del muro di Berlino e di Sandro Pertini e il suo celebre “non ci prendono più” mentre Zoff alza la coppa al cielo. “Cosa resterà di questi anni ‘80?” si cantava all’epoca. Cosa se ne è andato, invece? Siamo o no sempre i “campioni del mondo”? Sanremo è ancora Sanremo? E il presidente degli Usa ha il medesimo cognome di allora? Ormai è certo: i paninari sono tra noi.



Federico Boccadoro
La Piazza
Gennaio 2008

giovedì 17 gennaio 2008

Malagrotta, sit-in davanti alla Regione


Un presidio di cittadini, politici e associazioni ha chiesto l’attivazione del Piano Rifiuti


Attuare da subito il Piano regionale dei rifiuti di cui è dotata la Regione Lazio per scongiurare l’esaurimento della discarica di Malagrotta che potrà accogliere rifiuti fino al 31 maggio 2008, come decreta l’Ordinanza commissariale numero 15 del 2007. Questa la richiesta dei cittadini, delle associazioni e degli esponenti politici locali presenti alla manifestazione promossa da alcuni consiglieri del Municipio Roma XVI sotto la sede della Regione Lazio in via Cristoforo Colombo lo scorso 16 gennaio.
Il Piano prevede nello specifico l’attivazione di quegli impianti di trattamento in cui conferire progressivamente i rifiuti entro la data prevista, la programmazione dello stoccaggio provvisorio del Cdr (fino all’entrata a regime degli impianti di gassificazione di Malagrotta e di Albano) nei siti in cui sono localizzati gli impianti per il trattamento industriale e di prevedere un monitoraggio permanente dell’aria, dell’acqua e delle emissioni del gassificatore di Malagrotta.
Il presidente della Regione Piero Marrazzo, che ha ricevuto nei suoi uffici il presidente del XVI Fabio Bellini e una delegazione di consiglieri e rappresentanti dei comitati di quartiere e delle associazioni, ha assicurato sulla chiusura della discarica entro la data prevista e la partenza della prima linea del gassificatore di Albano, nella speranza che entri in funzione entro giugno. Il governatore ha anche reso noto che sono allo studio impianti anche a Viterbo e a Latina. Sul gassificatore Marrazzo ha annunciato che sono in corso le verifiche per il collaudo dei macchinari.



Federico Boccadoro
La Piazza
Gennaio 2008

mercoledì 16 gennaio 2008

Un ponte per la cultura



Un passaggio collegherà la Magliana all’Università di San Paolo


Quando si parla di crescita delle periferie. Due quartieri, Magliana e San Paolo, un ponte che li metterà in comunicazione. La diversa crescita urbana di due zone comunque confinanti, troverà sul ponte quel punto d’incontro che ci voleva. Il progetto costerà tre milioni e mezzo di euro e il bando di partecipazione al concorso internazionale sarà pubblicato nelle prossime settimane. A finanziarlo saranno in gran parte fondi regionali.
Il passaggio, lungo un chilometro, è stato pensato esclusivamente per i pedoni, le biciclette e gli scooter e unirà il quartiere Magliana con San Paolo e l’ateneo di Roma Tre. Divieto assoluto di transito per le auto.
La “rivoluzione” riguarderà soprattutto la sponda San Paolo: via Parravano, infatti, diventerà semi-pedonale: per garantire un armonioso collegamento del ponte con il quartiere dell’Università sarà cambiata la viabilità, così una carreggiata sarà riservata alle macchine e al trasporto pubblico, l’altra invece permetterà ai pedoni e alle biciclette di passeggiare in totale sicurezza. E la strada potrà raggiungere direttamente il complesso universitario di Roma Tre.
“È un modo per legare una zona come Magliana, carente dal punto di vista delle strutture culturali con un quartiere come San Paolo, che grazie al complesso accademico, si è sviluppato in modo totalmente differente”, ha sottolineato l’assessore comunale alle Periferie Dante Pomponi.



Federico Boccadoro
La Piazza
Gennaio 2008

sabato 12 gennaio 2008

Mira Lanza, nasce la "Riva dei Teatri"

Sulle ceneri dei capannoni bruciati tanti palcoscenici. Ma l’incendio ha riacceso la questione dei “senza tetto”.


l ricovero degli scampati alle fiamme degli ex stabilimenti dismessi della Mira Lanza, nella tarda serata del 3 gennaio scorso, è solo l’ennesimo atto di un fenomeno molto esteso che interessa non un solo quartiere ma tutta la città. A Roma è in continua crescita il popolo degli sfollati e l’aumento vertiginoso dei campi nomadi sembra sfuggire di mano all’amministrazione capitolina.
Il rogo scoppiato nei due capannoni del quartiere Marconi, dove un centinaio di extracomunitari senza permesso di soggiorno si riparavano dal freddo delle notti invernali ha riportato in primo piano l’annoso problema dell’immigrazione clandestina: Alleanza nazionale ha parlato di “episodio annunciato”, mentre Forza Italia ha attaccato duramente le politiche comunali. In risposta l’amministrazione ha messo in evidenza come l’opera di risanamento e bonifica dell’area in questione sarebbe comunque iniziata di lì a poco. L’undici gennaio, infatti, sarebbe dovuto iniziare il percorso di cantierizzazione degli edifici con la conseguente assegnazione dei locali all’Accademia di arte drammatica, che costruirà qui la nuova sede di laboratori teatrali dando di fatto vita alla nuova “Riva dei Teatri”.
L’incendio nell’ex stabilimento nei pressi di lungotevere dei Papareschi, verificatosi proprio nella stessa settimana in cui nella capitale hanno perso la vita, per assideramento, due clochard, ha confermato proprio all’alba del 2008 che il problema dei “senza tetto” non può considerarsi solo un’emergenza momentanea, ma una circostanza “quasi normale” e che la questione sicurezza non è gestibile solo per mezzo di azioni repressive, ma soprattutto attraverso una politica di accoglienza più programmata.



Federico Boccadoro
La Piazza
Gennaio 2008