E la chiamano estate
L’estate 2003 è rimasta nella memoria di tutti, finendo negli annali dei record, sia per l’intensità che per la persistenza dell’ondata di caldo. In Italia, le temperature restarono per tutta la stagione ben al di sopra dei 30 gradi e l’alta percentuale d’umidità aumentò la percezione di calore (e di sofferenza) fra la popolazione. Altri Paesi europei, in particolare la Francia, accusarono in maniera anche maggiore le stesse condizioni ambientali.
La domanda più frequente che ci si pone di questi tempi è la seguente: quanto caldo farà quest’anno? A giudicare dall’inconsistenza dell’inverno appena trascorso e ascoltando i pareri più o meno illustri di esperti meteorologi, l’estate 2007 si preannuncia rovente, forse non come quella di quattro anni fa, ma comunque torrida.
E con il caldo ricomincerà la vacanza “ad ogni costo”, l’assalto al miglior posto in spiaggia, le logoranti code in autostrada, i week end “mordi e fuggi”, i prezzi triplicati, i viaggi “fantasma”, il tormentone musicale, i ronzii notturni della zanzara tigre e persino i tradizionali gavettoni di Ferragosto. A settembre, poi, si dovrà necessariamente mentire e raccontare di essersi davvero riposati. Questa, d’altronde, la chiamano (ancora) estate.
Federico Boccadoro
"La Piazza"
del 31 maggio 2007
Nessun commento:
Posta un commento