giovedì 26 luglio 2007

La stagione di Simone

Simone Cristicchi, reduce dalla vittoria sanremese, si racconta: dagli insegnamenti umani di De André e Gaber, ai temi sociali a lui cari come le storie di matti e manicomi


Simone Cristicchi


Lettere, poesie, frasi insensate accennate su fogli stracciati, calligrafie “da prima elementare”. Documenti dimenticati negli archivi, volutamente mai giunti al destinatario e accuratamente allegati alle cartelle cliniche dei pazienti di un manicomio.
Il disagio mentale, i personaggi che trascorrono la loro vita a passeggiare su e giù per una corsia, l’emarginazione, diventano i segni inconfondibili di un unico discorso che Simone Cristicchi, trentenne cantautore romano nato nel popoloso quartiere Tuscolano, porta con sé nelle sue canzoni, rigorosamente d’autore. Margherita, Pipolo, Antonio, il Professore: sono loro i matti che Simone ha incontrato durante il servizio civile, ma anche i matti che noi tutti conosciamo, che ci vivono accanto e che spesso facciamo finta di non considerare.
“Chi è, oggi, il matto? Antonio, che è da quarant’anni chiuso in un manicomio o colui che, non accettando i limiti imposti dalla società, esprime senza barriere le proprie idee?”
Se lo chiede il Cristicchi trionfatore sanremese, mentre sul palco di un altro festival, quello del “Premio De André” alla Magliana, improvvisa, chitarra alla mano, “La domenica delle salme”, davanti agli occhi lucidi di Dori Ghezzi e applaudito da una platea accorsa lì tutta per lui.
“Per me è un onore immenso – rivela in confidenza – fare un omaggio a un grande artista, che per quanto mi riguarda è anche un grande amico. De André è stata una fonte di grandi insegnamenti dal punto di vista musicale e umano per il suo messaggio che ha portato; la sua coerenza è un faro illuminante per la crescita d’ogni cantautore”.
Quello di Simone, sin da bambino, è stato un grande amore per la canzone d’autore, soprattutto per quella italiana: “Se De André ha ‘spaccato in due’ la musica nostrana, non vorrei dimenticare altri grandi personaggi come Gaber, Battisti, Lauzi, Conte, Endrigo ed anche Battiato e Fossati, tutti maestri indispensabili per la mia crescita”.
La musica non deve essere un argomento per pochi e cantare in un quartiere periferico come la Magliana stimola Cristicchi più di ogni altra cosa: “Ritengo che ogni buon cantautore che si rispetti abbia il dovere di portare la musica in periferia. Le canzoni non devono mai assumere connotati elitari e la cultura dei quartieri è necessaria per la crescita di un’intera città”.
I racconti di Cristicchi aggiungono storie alle sue canzoni. “Centro d’igiene mentale” è la sua prima fatica editoriale che ci porta le testimonianze raccolte direttamente dal centro d’igiene mentale di Roma.
“L’opportunità di scrivere un libro mi ha aperto un nuovo mondo, mi ha dato la possibilità di liberarmi dalle regole imposte dalla sinteticità e dalla durata di una canzone e di raccontare dettagliatamente le storie che mi stavano più a cuore”.
“Centro d’igiene mentale” non è soltanto un libro, ma anche uno spettacolo teatrale che il cantautore ha presentato in tutta Italia durante la scorsa primavera e nel quale il tema del disagio mentale viene affrontato attraverso le voci di una galleria di personaggi che mettono continuamente in comunicazione una sensibilità esasperata e acuta con lo sguardo dello spettatore.
Cristicchi cantante, Cristicchi autore e adesso anche scrittore e attore. Non sorprendetevi se un giorno, come il suo matto amico Antonio, un giorno riuscirà pure... a volare.

Federico Boccadoro
"La Piazza"
luglio 2007

martedì 24 luglio 2007

Dalla Magliana all’Eur, due minuti sorvolando il Tevere



Ci vorranno due minuti, contro i 40 che nell’ora di punta si impiegano in macchina o in autobus, per raggiungere la stessa destinazione: dalla Magliana alla stazione della metro dell’Eur ci si arriverà in funivia.
Il sindaco Walter Veltroni ha deciso di spingere sull’acceleratore per il progetto della cabinovia, progettato da RomaMetropolitane e interamente finanziato dal Comune con 12 milioni di euro. L’intervento verrà realizzato grazie ai poteri speciali sul traffico conferiti al sindaco dal governo.
L’opera sarà pronta a pertire dal 2009: si potrà viaggiare sulla cabinovia come fosse un bus o una metro, utilizzando il bit, il biglietto integrato a tempo. Un tracciato di 650 metri che sorvolerà la via Ostiense, la via del Mare, un circolo sportivo, il viadotto della Magliana (dove raggiungerà l’altezza massima di 35 metri dal suolo), il fiume e l’argine del Tevere, vicino alla pista ciclabile, che però non verrà interrotta. I due capolinea saranno la stazione metro della Magliana e, dall’altra parte del fiume, la scuola “Otto Marzo”, attualmente in stato di abbandono, a via Impruneta. Lungo il cavo d’acciaio si muoveranno 32 cabine da otto posti ciascuna, con frequenze di 10 secondi, che potranno portare fino a 4000 passeggeri l’ora e nelle quali sarà ammesso anche il trasporto delle biciclette.
Bicicletta e cabinovia contribuiranno così ad incrementare il sistema dell’intermodalità dei mezzi di spostamento utili a ridurre l’uso dall’automobile in una città sempre meno vivibile per quanto riguarda gli aspetti della mobilità.

Federico Boccadoro
"La Piazza"
di luglio 2007

venerdì 20 luglio 2007

Premio De André: ha vinto la musica

Grande successo di pubblico per la sesta edizione della kermesse diventata un appuntamento fisso in XV, atteso dai fedelissimi del cantautore genovese e dagli amanti delle parole d’autore.



Alla fine della sesta edizione del “Premio Fabrizio De André” c’è una sola vincitrice: la musica. Talmente alto è stato infatti il livello delle canzoni d’autore di questo festival che per la giuria, presieduta da Dori Ghezzi e composta da figure di spicco della pubblica amministrazione e del giornalismo, non deve essere stato per niente facile decretare i nomi degli assegnatari dei premi per le sezioni “miglior interprete”, “canzone d’autore” e “poesia”.
Al gruppo palermitano Cordepazze, formato da Alfonso Moscato (voce e chitarra), Michele Segretario (pianoforte e sintetizzatori), Giacomo Di Cara (basso elettrico), Vincenzo Lo Franco (batteria e percussioni), Francesco Incandela (violino) e Davide Severino (tromba), la giuria ha assegnato il premio per il “miglior interprete”, mentre i forlivesi Jang Senato (Gulma alla voce e archi finti logan, Alfredo Nuti alle chitarre, Lollo al piano elettrico e synth, Filippo Mosconi al basso e Mocambo alla batteria e loops) sono stati premiati come “miglior canzone d’autore” e si sono aggiudicati anche la targa Rockol.it, consegnata dal portale della musica italiana che ha dedicato ampio spazio alla manifestazione.
Per quanto riguarda la sezione “poesia”, il premio è andato a Ivan Fedeli con la poesia “Voci e giorni del Giordano allenatore”, declamata nel corso della serata conclusiva da un appassionato e coinvolgente Dario Salvatori.
La sesta edizione del “Premio Fabrizio De Andrè” è stato un successo indiscutibile sotto il profilo della partecipazione cittadina: alla Magliana, nell’ampio spazio a disposizione della piazza intitolata al cantautore genovese scomparso nel 1999, si è registrata una folta affluenza di pubblico proveniente non solo dalle case circostanti, ma anche da altre zone periferiche della città; segno evidente che manifestazioni di questo genere, realizzate in luoghi suggestivi come piazza De André e organizzate in maniera impeccabile per quanto concerne la scelta degli artisti, tendono ad avvicinarsi sempre più alla gente comune, pur mantenendo un aspetto artistico marcatamente d’autore.
Accanto ai musicisti e poeti emergenti, anche quest’anno la kermesse è stata caratterizzata dalla partecipazione di grandi ospiti della musica italiana: Banda Arvalia & Aida Satta Flores, Nielsa, Riccardo Sinigallia, Agricantus, Nando Citarella e i Tamburi del Vesuvio, Peppe Voltarelli, Antonella Ruggiero, Giovanni Nuti, Sud Express, Mariano Deidda, Ginevra Di Marco, Parto delle Nuvole Pesanti e Simone Cristicchi hanno portato la loro musica sul palco di piazza De Andrè. Insieme a loro, anche il giovane e talentuoso attore Ivan Bacchi, il comico cantautore Andrea Rivera, che si è distinto per la sua satira ficcante e intelligente e il giornalista Dario Salvatori, che nel corso delle tre serate sono intervenuti in qualità di lettori d’eccezione delle poesie in concorso.
Anche il presidente del Municipio Roma XV, Gianni Paris, si è dilettato (con eccellenti risultati) a salire sul palco e a interpretare, chitarra in spalla e voce vibrante, un brano di De André.
Peccato soltanto per il forfait dell’ultimo minuto di Edoardo Bennato che, a causa di un’indisposizione, ha dovuto disertare la manifestazione, rimandando la sua presenza alla prossima edizione.

Federico Boccadoro
"La Piazza"
luglio 2007

giovedì 5 luglio 2007

Se lo screening è preventivo

L’Asl Roma D rivolge l’attenzione alle pazienti dai 25 ai 64 anni con un programma di monitoraggio dei tumori al collo dell’utero

Sulla base dei dati in possesso nel registro dei tumori di Latina, riferiti al 2004, sono 3600 i casi di tumore del collo dell’utero che si verificano ogni anno in Italia (di cui oltre un terzo conducono al decesso della paziente), mentre nel Lazio ci sono circa 19 nuovi casi all’anno ogni centomila donne nella fascia d’età 25-64. La mortalità per tumore del collo dell’utero è definita “evitabile” perché mediante il pap test è possibile identificare ed eliminare le lesioni prima che evolvano in tumore invasivo. Tale attività è pertanto tra i pochi interventi preventivi sanitari ad elevata e dimostrata efficacia.
In questo contesto l’iniziativa “Un minuto per te” è il programma di prevenzione del tumore del collo dell’utero che l’Asl Roma D rivolge alle donne dai 25 ai 64 anni residenti nei municipi di riferimento, effettuato sulla base delle linee guida europee e dal piano oncologico nazionale che raccomandano un controllo da eseguire ogni tre anni. Le donne interessate dal progetto riceveranno una lettera indicante luogo, giorno e ora dell’appuntamento per effettuare l’esame pap-test presso il consultorio familiare più vicino alla loro residenza. Saranno così inserite nel programma di screening che si potrà ripetere gratuitamente ogni tre anni.
Nel 2005 sono state invitate 12.778 donne. Globalmente l’azienda ha raggiunto, con lo screening citologico spontaneo e organizzato, il 26.6% della popolazione bersaglio (57.000 donne anno). Tra la popolazione invitata sono stati eseguiti 1892 esami (15 %).
Nelle scorse settimane alcune consigliere del Municipio Roma XVI e le operatrici dell’Asl si sono recate di persona presso i mercati rionali di Massimina e San Giovanni di Dio, per sensibilizzare le frequentatrici sull’importanza che i controlli preventivi rivestono per questo tipo di malattia.


INTERVISTA AL DOTTOR GIANCARLO PETRICONE, RESPONSABILE DELLO SCREENING

Tutti i vantaggi del pap test

Il dottor Giancarlo Petricone è il responsabile dello screening citologico dell’Asl Roma D. Con lui abbiamo chiarito alcuni punti salienti del progetto “Un minuto per te”, il programma di prevenzione del tumore del collo dell’utero.

In cosa consiste lo screening di popolazione che state effettuando nei vostri quartieri di riferimento?
“Sono procedure di monitoraggio che effettuiamo su una fascia predeterminata della popolazione residente e consistono in un’offerta attiva di un pap test eseguito ogni tre anni su pazienti d’età compresa fra i 25 e i 64 anni”.

Come avviene in dettaglio la procedura?
“Le pazienti verranno invitate per mezzo di una raccomandata nominale ad un appuntamento presso il consultorio di zona per effettuare un pap test gratuitamente e attivare lo screening che avrà un ciclo ogni tre anni. In caso di difficoltà a rispettare il giorno e l’ora prefissati è possibile modificare l’appuntamento telefonando semplicemente al numero verde 800634634 che fisserà un nuovo incontro”.

A cosa serve, nello specifico, il pap test?
“Il pap test permette di svelare con anticipo la presenza di alterazioni cellulari al collo uterino prima che queste scaturiscano un neoplasia, ovvero in un tumore invasivo. Tali alterazioni hanno nel tempo un’evoluzione particolare: possono progredire in vari livelli di gravità o possono avere una remissione spontanea. In un pap test che risulta positivo possiamo evidenziare il tipo di alterazione e il livello di gravità, in modo da poter successivamente effettuare ulteriori approfondimenti come l’esame colposcopico, ovvero una visualizzazione macroscopica molto dettagliata dell’alterazione e confermare la diagnosi del pap test, tenendo la donna sotto osservazione per i successivi due anni con un pap test ogni sei mesi”.

Chi sono le persone incaricate ad effettuare il pap test presso i consultori del territorio?
“Le pazienti che si sottoporranno al controllo possono stare molto tranquille: si tratta di personale altamente qualificato e formato apposta per questo tipo di prelievi. Molto importanti sono i controlli incrociati di qualità che effettuiamo sui vetrini dei test grazie all’ausilio e alla competenza del personale dell’ospedale ‘Grassi’ di Ostia” Tutte le procedure seguono le raccomandazioni imposte dalle linee guida europee, compresi i risultati che verranno inviati a casa in pochi gioni mediante una lettera riservata e personale”.


Federico Boccadoro
"La Piazza"
del 30 giugno 2007

mercoledì 4 luglio 2007

La passione mette le ali


Aeromodellismo alla Tenuta dei massimi
“Arvalia in volo” è un’associazione didattica senza fini di lucro
costituitasi di recente in XV: tra gli obiettivi, quello di diffondere l’amore per gli aerei elettrici nel rispetto del sistema ambientale



Francesco ha solo 10 anni, ma parla e si comporta come un adulto. Di lui stupisce soprattutto la grande disinvoltura nel prendere in mano un radiocomando e guidare un aeromodello elettrico in cielo, con evoluzioni acrobatiche da brividi e atterraggi sulla pista al limite della precisione. “Sono soltanto pochi mesi che mi sono appassionato a questa disciplina – afferma soddisfatto – ma sono già in grado di gestire un volo dall’inizio alla fine senza difficoltà, merito delle consolle di videogiochi che noi bambini usiamo molto più frequentemente degli adulti”.
Il papà Maurizio è da sempre un grande appassionato di modellismo ed è riuscito a coinvolgere il figlio a seguirlo in questo suo hobby: “Durante la settimana progettiamo e prepariamo i nostri aeromodelli, poi il sabato e la domenica veniamo qui, presso l’area incontaminata della Tenuta dei Massimi, a dare sfogo alla nostra passione”.
Una passione che nel territorio del Municipio Roma XV, da un anno questa parte, si identifica nell’associazione “Arvalia in volo”, nata in concomitanza della manifestazione “Primavera in campagna”, tenutasi nella riserva naturale Tenuta dei Massimi ad aprile e maggio dello scorso anno.
“Un successo al di là di ogni più rosea previsione – dichiara Marco Neri, vicepresidente dell’associazione –. Quell’esperienza è risultata particolarmente stimolante per tutti, tanto che, da quel momento, abbiamo ritenuto opportuno iniziare a chiedere i vari permessi necessari per ottenere l’autorizzazione ad avere una sede fissa per i voli all’interno di questa meravigliosa riserva naturale del nostro Municipio”.
Le autorizzazioni, di lì a poco, non sono tardate ad arrivare: dopo il consenso di “Roma Natura”, l’ok del Municipio Roma XV e l’affiliazione alla Fial (Federazione italiana aero modellismo), via Portuense 863, presso la Tenuta dei Massimi, è diventato l’indirizzo imprescindibile per tutti gli appassionati di questa disciplina. Grazie all’impegno del presidente Pino Soffredini, del responsabile didattico Vincenzo De Luca e dei consiglieri Nicola Messere e Sandro Casamatta, “Arvalia in volo” è oggi una realtà associazionistica e senza fini di lucro per tutto il territorio.
“Abbiamo scelto il nome ‘Arvalia’ – spiega il vicepresidente – come forma di gratitudine nei confronti di chi, in Quindicesimo, si è adoperato per darci questa grande possibilità. I nostri obiettivi sono dichiarati: a noi interessa divertirci, far divertire e soprattutto occuparci della parte didattica per i più giovani: sono del parere che ci sia un solido legame che unisce una playstation e un radiocomando dell’aeroplano, con la sostanziale differenza che qui si ha la possibilità di staccare gli occhi da un monitor e guardare il cielo”.
Per i responsabili dell’associazione, divertimento ed educazione civica sono due fattori indissolubili: da un lato la possibilità di apprendere nozioni di costruzione manuale e di elettronica, dall’altro il dovere di rispettare l’ambiente circostante. “Abbiamo creato un vero e proprio modello – conclude Neri – in grado di fruire e di monitorare costantemente un’area protetta come questa”.

Federico Boccadoro
"La Piazza"
del 30 giugno 2007

martedì 3 luglio 2007

San Raffaele, lo scudetto del cuore


Basket femminile
Dopo la sofferta salvezza delle ragazze di serie A, è arrivato quasi inaspettato il tricolore per le Under 19 allenate da Diotallevi, sbaragliando una concorrenza molto agguerrita

Alla fine di ogni favola si trova sempre un insegnamento. Quello fornito dalle ragazze Under 19 del San Raffaele basket, fresche campionesse d’Italia, indica che nello sport, come nella vita, si può raggiungere qualsiasi traguardo anche partendo da sfavoriti, persino di fronte ad avversari molto più quotati e avvezzi alle vittorie. A quel punto, il gusto del successo è ancora più bello.

Ma andiamo con ordine e ripercorriamo le tappe che hanno condotto il San Raffaele, storica società di basket della capitale al trionfo: alle finali nazionali di Pomezia la squadra di coach Diotallevi era stata inserita nel girone A insieme alla Gymnasum Napoli, alla Fulgor La Spezia e alla Comense.
Dopo il primo successo abbastanza agevole contro la compagine partenopea, Cinili e compagne erano incappate in una sconfitta piuttosto netta contro la Comense. La gara successiva contro La Spezia, dunque, diventava la classica sfida da “dentro o fuori”, visto che i posti disponibili per le semifinali erano solamente due. Con una prova di assoluto carattere e di grande reattività nervosa, guidate da una chirurgica Giulia Toto (21 punti pe lei), le romane sono riuscite ad avere la meglio sulle avversarie liguri scese in campo con il dente avvelenato dopo le prime due sconfitte.
La semifinale era così raggiunta, l’obiettivo minimo centrato. I sogni di finale, in quel momento, erano legati alla sfida contro Udine, un’autentica “corazzata” della categoria.
L’inizio della semifinale si rivelava traumatico per le ragazze di Diotallevi. Udine si mostrava squadra vera e molto solida: giocava a memoria ed era dotata di un arcigna difesa sulla quale si scontravano gli attacchi romani. La prima frazione di gioco si svolgeva a senso unico: Udine dominava, il San Raffaele restava a guardare. Il risultato di metà gara non lasciava dubbi: 27 a 19 per le friulane.
è in quel preciso momento che nel cuore delle giovani capitoline scattava qualcosa di veramente immenso. Al rientro in campo la squadra appariva letteralmente trasformata: Daniela Servillo faceva la differenza con tre triple in tre momenti cruciali: la prima infatti consentiva di portare a termine la rimonta (30-30), la seconda e la terza permettevano l’allungo (41-34).
Il parziale di 21 a 7 fugava ogni dubbio e la gara prendeva una sola direzione, visto che le romane riuscivano poi a “congelare” il vantaggio, aggiudicandosi in contemporanea la sfida e la certezza di essere in finale, ad un passo da un traguardo fino a quel momento impensabile.
Tra il San Raffaele e il trionfo restava lo scoglio più arduo, quella Reyer Venezia data da tutti gli addetti ai lavori come favorita principale per il tricolore.
La prima frazione di gioco, come ampiamente preventivato alla vigilia, risultava in prevalenza di studio. L’importanza della posta in palio bloccava psicologicamente le contendenti che trovavano molta difficoltà nell’andare a canestro. Venezia, tuttavia, si mostrava squadra più compatta e riusciva ad accaparrarsi un discreto vantaggio nelle fasi iniziali del match. è ad inizio ripresa che, animate da una grande voglia di rivalsa, le romane mostravano le unghie alle avversarie mettendo a segno un recupero sensazionale e a ribaltare l’esito del match e a strappare un seccesso che valeva lo scudetto.
“I meriti di questo successo – ha commentato nei giorni successivi il coach Gabriele Diotallevi – sono da estendersi a tutto il gruppo che con grande determinazione e ottimo spirito di sacrificio, è stato in grado di creare giorno dopo giorno i presupposti per vincere questo campionato”.

Federico Boccadoro
"La Piazza"
del 30 giugno 2007

domenica 1 luglio 2007

Kallos Gimnykòn al Portuense

Vigna Pia: Nuova palestra per la ginnastica artistica in Quindicesimo

Un parterre d’eccezione, dalle più alte cariche istituzionali quali il ministro per le Politiche giovanili e le Attività sportive Giovanna Melandri, a grandi campioni della ginnastica mondiale come Yuri Chechi, hanno impreziosito l’inaugurazione ufficiale della nuova palestra per la ginnastica artistica, presso l’associazione sportiva dilettantistica “Vigna Pia” a via Filippo Tajani.
La struttura, che si va ad aggiungere ad un complesso polisportivo all’avanguardia, è dotata di tutti gli attrezzi necessari per la ginnastica: dal tappeto per il corpo libero alla sbarra, dalle parallele asimmetriche al cavallo con maniglie.
L’inaugurazione, celebrata con l’esibizione di diversi gruppi di giovanissimi impegnati in famosi musical e alcuni esercizi di giovani ginnasti dal sicuro avvenire, ha toccato il momento più alto con l’esposizione itinerante del patrimonio culturale della federazione ginnastica italiana (F.g.i.), rientrante nel progetto ginnico “Kàllos Gimnykòn” (bellezza ginnica). Un viaggio nella storia della ginnastica attraverso un percorso che nasce nell’antica Grecia con le prime Olimpiadi e che confluisce nella storia federale dal 1869 al 2007, scandita dai Giochi Olimpici dell’era moderna.

Federico Boccadoro
"La Piazza"
del 30 giugno 2007